Marvel
IT presenta
#29
L'UOMO AMA, DIO UCCIDE?
di Mickey
e Carlo Monni
Worthington Tower, Sala riunioni degli X-Men
Alla luce dei recenti insuccessi sul campo come supereroi della Grande
Mela, Gambit ha sollevato un problema di leadership nel gruppo e Alfiere ha
proposto di nominare un comandante operativo della squadra. Nessuno ha
obiettato e Arcangelo sta suggerendo alla ristretta assemblea una modalità per
procedere:
- Propongo che ciascuno segni il suo voto su una scheda, in modo da
non influenzarci reciprocamente e non farci guidare dal conteggio dei voti, e
che nessuno possa votare per se stesso. Qualcuno è contrario?-
Nessuno obietta nemmeno in questo caso, nemmeno i suoi contendenti alla carica.
- Bene.-
Worthington si procura dei cartoncini e delle penne e li distribuisce
ai suoi compagni. In una sala ricca di tecnologie avveniristiche, la scelta di
materiali del genere per il voto è tanto stridente quanto suggestiva.
Gli X-Men si lanciano occhiate furtive l'un l'altro, mentre ciascuna ragiona
giocherellando con la propria penna. L'ultimo a mettere nero su bianco un nome
e a piegare la propria scheda è Alex Summers, dopodiché si passa allo
scrutinio.
-Bene, se siamo pronti possiamo cominciare. Il mio voto va ad Havok,
perché so che ha le doti per guidarci in battaglia.- annuncia Arcangelo,
aprendo e mostrando il proprio cartoncino -Mi dispiace, Bobby, a ciascuno il
proprio ruolo.-
-Io avevo votato per te.- sbatte la sua scheda l'Uomo Ghiaccio -Perché sei un
membro fondatore degli X-Men, perché sei un amico di cui mi fido, perché hai
esperienza con i Campioni.-
-Ti ringrazio. Riguardo i Campioni, proprio allora non ebbi remore ad
affidare la leadership alla Vedova Nera, mantenendo il ruolo di sponsor del
gruppo. Cosa che non esiterò a fare se il voto andrà in direzione diversa.
Andiamo avanti? Remy?-
-Arcangelo, per gli stessi motivi di Bobby,- dice, mentendo in parte. Il basso
ventre gli ha suggerito di votare contro Havok.
-Arcangelo.- segue a ruota Nightcrawler. Non oserebbe confessarlo, ma da quando
è preda della sua crisi mistica nutre una certa suggestione per l'aspetto
"angelico" di Warren.
-Havok.- rompe il circolo Alfiere -perché mi fido del suo fiuto sul campo e
dell'esperienza avuta.-
-Grazie per la fiducia reciproca, Lucas.- dice Havok, mostrando la propria
scheda su cui campeggia il nome del compagno di squadra -Mi rincresce non aver
sponsorizzato la tua candidatura prima dei voti. La tua storia di vita e la tua
indole ti rendono perfetto secondo me, per non parlare della tua esperienza con
gli X.S.E. in un contesto al cui confronto il nostro scenario presente
impallidisce.-
In tutta risposta, Alfiere fa solo un cenno di riconoscenza col capo.
-Siamo a 3 voti per me, 2 voti per Havok e 1 voto per Alfiere -
riassume Warren -Paige?-
-Havok - dice, senza addurre spiegazioni.
-E figurarsi se non finiva in pareggio. Che si fa? - domanda Remy.
-Manca il voto di Jean.- fa notare Arcangelo, con una punta ben celata di
imbarazzo.
-Un altro problema di fondo è che non abbiamo un gruppo ben definito, con
membri attivi, membri esterni, membri di riserva... - lamenta Alfiere,
guardando con la coda dell'occhio Nightcrawler.
-Non siamo i Vendicatori- ribatte colui che si sente chiamato in causa.
- Io credo sia giusto chiedere il parere di Fenice: anche se non sta scendendo
sul campo per ovvi motivi familiari e professionali, fa parte del gruppo.-
riprende la parola l'Uomo Ghiaccio, e stavolta stanno ad ascoltarlo.
Annandale-on-Hudson, casa dei genitori di Jean Grey.
John ed Elaine Grey sono decisamente contenti di avere in casa tutti e
tre i loro nipoti per il weekend; peccato che almeno per il momento questo stia
per finire. Infatti, i più grandi, i gemelli Joey e Galyn, figli della loro
figlia maggiore Sara scomparsa da tempo, stanno per tornare all’Istituto Xavier
per la ripresa delle lezioni, e Jean e la piccola Sara, chiamata come la zia,
invece, torneranno a New York.
Mentre i gemelli giocano insieme, il loro padre, Paul Bailey tiene in
braccio la nipotina.
-È davvero bellissima.- dice l’uomo mentre la bambina gli sta tirando
i baffi –Ti somiglia… e somiglia anche a sua zia.-
Lo sguardo di Paul si rabbuia al pensiero della moglie scomparsa da
anni e sulla cui sorte non c’è certezza.
-Manca anche me.- gli dice Jean -Manca a tutti noi.
Prende in braccio la figlia e le sorride.
-Tu come te la passi?- chiede al cognato -Non ci siamo visti o sentiti
molto ultimamente. Potrei dirti che sono stata molto impegnata ma…-
-Non importa.- taglia corto Paul –Io ho fatto lo stesso ma non è
troppo tardi per rimediare. Quando parti per New York? Potremmo fare il viaggio
insieme, così i nostri ragazzi potrebbero restare insieme un altro po’.
-Vieni anche tu nella Grande Mela? Io pensavo…-
-Devo risolvere un problema. Sai che lavoro per la Divisione Diritti
Civili della Procura Generale di Stato. Avrai sentito di quel giovane mutante
ucciso l’altro giorno da un poliziotto di New York che si difende dicendo che
pensava che stesse per ucciderlo? Vogliono che supervisioni l’inchiesta per
assicurarmi che sia davvero imparziale.-
-Mi sembra una buona cosa. Se vuoi posso parlare con Warren per farti avere
un alloggio di rappresentanza alla Torre.-
-Non mi sembra il caso. Sarà già abbastanza dura quando i media
scopriranno che sono imparentato con una degli X-Men, se poi alloggiassi da
loro la mia credibilità andrebbe a farsi friggere.-
-Giusto, hai ragione, non ci avevo pensato.
Il ronzio del tablet di Jean interrompe quello che lei sta dicendo. La
giovane donna risponde e sente una voce familiare:
<<Ciao
Jean.>> la
saluta Warren <<Sei in vivavoce col
resto del gruppo. Vorremmo il tuo voto su una certa questione.>>
-Va bene- risponde lei -Sarò subito da voi.-
Mentre il tablet resta sospeso a mezz’aria sostenuto dal suo potere
telecinetico, Jean porge di nuovo la piccola Sara al cognato.
-Puoi tenerla un attimo mentre rispondo? È una… questione di lavoro.-
-D’accordo, nessun problema. Torna dallo zio, piccolina.-
Jean si chiude in una stanza attigua per rispondere in
"teleconferenza" ovvero usando i suoi poteri telepatici per
connettersi alle menti dei suoi amici e comunicare direttamente con loro senza
usare le parole:
“Avremmo dovuto
coinvolgerti sin da subito, ma ci siamo fatti prendere la mano.” spiega Arcangelo “È in corso una votazione per la leadership del gruppo operativo, ne
abbiamo bisogno per dare un volano alla nostra azione e al nostro successo. E
siamo in stallo su due candidati di cui non ti farò il nome. Puoi darci la tua
opinione?”
-E se facessi un terzo nome, senza saperlo?-.
“A quel punto ti diremmo tra chi è il
ballottaggio, ma preferisco che tu esprima un voto incondizionato.”
Se avesse meno etica, Fenice non esiterebbe a soddisfare la sua curiosità,
frugando a distanza tra le loro menti per scoprire su chi deve votare. Se
seguisse il primo istinto voterebbe per Arcangelo: amico di una vita, sponsor
del gruppo... amante. Ma ad una più attenta riflessione questa opzione non la
convince del tutto, forse perché teme ciò che si potrebbe pensare nel caso, o
meglio nel momento, in cui la loro storia venisse alla luce. Ma c'è dell'altro
e lo sa.
Tra gli altri presenti, un solo vero nome le si affaccia alla mente
Uno dei motivi per cui Scott e Alex Summers non vanno d'accordo come dovrebbero
è che sono incredibilmente simili. Così come Ciclope è un leader nato, anche
suo fratello ha la stoffa giusta.
-Alex.-
Worthington Tower, Sala riunioni degli X-Men
-Congratulazioni, sei il leader del distaccamento di New York degli
X-Men.- annuncia Arcangelo, stringendo la mano di Havok.
-Grazie a tutti. Farò del mio meglio. Non ho discorsi programmatici da fare, è
stato tutto inaspettato. Ora siamo ancora tutti stanchi dopo lo scherzetto di
Electro e tutte le tensioni che aleggiano adesso nell'aria e... ho bisogno di
tempo per organizzare il lavoro. Su due piedi, ho solo una domanda prima di
congedarvi: Kurt, ci sono novità sulla defaillance
dei tuoi poteri?-
-Niente di conclusivo, secondo la dottoressa Reyes è stato un falso allarme. Vi
aggiornerò nel caso avrò qualcosa di concreto tra le mani.-
-Va bene. Ma hai ancora intenzione di restare un membro non attivo in
battaglia per... obiezione di coscienza?-
-Sì.- annuisce risoluto l'aspirante diacono.
-E confermi la tua disponibilità a farci godere del tuo teletrasporto in caso
di necessità?-
-Sì, ogni volta che sarà possibile.-
-Grazie. Ora andiamo a riposare, che ne dite?-
Un mormorio di approvazione si leva nella stanza, oscurato dal rumore delle
sedie che si spostano e degli X-Men che si allontanano.
-Riposare? Io direi che c'è da festeggiare.- sussurra Paige Guthrie
all'orecchio di Alex Summers.
-Non sono sicuro che il nostro cuore possa reggere, ma... vale la pena
rischiare. Tra cinque minuti sono da te,- accetta lui, proferendo quelle parole
alla stregua di un ventriloquo, per non farsi scoprire dagli altri.
Appartamento di Diana Vickers,
Queens.
Con un abbraccio, Kurt Wagner viene accolto dalla sua ragazza in casa
sua.
-Che hai?- gli chiede mentre lo fa accomodare. Ha sentito freddezza, da parte
del mutante.
-Sono... stordito. Triste.-
-Lo vedo. La tua faccia... Hai saputo qualcosa di brutto? Il motivo per cui non
riesci a...?-
-No. Ho fatto tutte le prove... sei tu. Quando sto con te, i miei poteri si
spengono. Non sappiamo se è il mio inconscio, se è la mano di Dio o chissà
cos'altro... io vedo solo un segno. Qualcosa che mi mette alla prova e che mi
dice che quello che c'è stato fra noi è sbagliato.-
-Perché io la vedo esattamente all'opposto? Se dev'essere un
messaggio, è che quando sei con me non vuoi andare da nessuna altra parte. Che
quando sei con me puoi essere normale e che devi rivedere tutto il percorso
che…-
-Normale? Normale??? Non mi piace né
il termine né il tono.-
-Sai cosa intendo.-
-No, non lo so. Mi dispiace, Diana, sento di amarti ma c'è qualcosa di
tremendamente sbagliato in questo. Devo chiuderla qui, a malincuore, prima che
ci facciamo ulteriore male.-
Mai come in questo momento vorrebbe fuggire via e non vedere la faccia di Diana
rigata dalle lacrime. Ma non può. Non riesce a teletrasportarsi. Le dà un bacio
sulla guancia, si alza e procede a passo spedito verso l'uscita.
Solo quando esce dal portone del palazzo, riesce a smaterializzarsi via, verso
la sua attuale casa, il seminario. E lascia lì, indietro, le proprie lacrime, a
cadere sul selciato sotto la casa della donna che non può amare.
Procura Distrettuale della Contea di New York, Manhattan. Hogan Plaza
Uno.
Ad accogliere Paul Bailey nell’ampio ufficio è una donna ancora giovane e
attraente con i capelli rossi.
-Signor Vice Procuratore Generale…- lo saluta con un certa freddezza
-… io sono il Procuratore Distrettuale ad interim Grace Powell e lui…- indica
un afroamericano massiccio e calvo che indossa una divisa blu sulle cui
spalline spiccano quattro stelle dorate -… è il Capo del Dipartimento di
Polizia di New York Marcus Stone.-
-Il Commissario Stacy non poteva essere presente per problemi
personali[1] e ha
mandato me.- precisa Stone.
Dopo i saluti e le strette di mano, Paul si sente in dovere di
aggiungere:
-Non dovete guardare a me come a un nemico. Il Governatore e il
Procuratore Generale non mi hanno mandato qui a sovrintendere all’indagine per
sfiducia nei vostri confronti.-
-Davvero?- ribatte Grace Powell –Non è questa l’impressione che ho
avuto. Se il Governatore pensa che io non sia all’altezza del mio compito, può
sostituirmi, non c’era bisogno che mi mandasse un tutore.-
"Magnifico", pensa Paul, "un’altra rossa volitiva nella
mia vita".
-Posso assicurarle una cosa, Bailey…- gli dice Stone -… non è mia
intenzione fare favoritismi: se quel poliziotto ha sbagliato, pagherà e pagherà
duramente, ma se era davvero in buona fede, non permetterò che se ne faccia un
agnello sacrificale per ragioni politiche.-
-Non mi aspetto nulla di più o di meno da lei, Capo.- ribatte Bailey -La
sua fama di uomo retto ed onesto la precede.-
Ma è chiaro che non sarà per niente un compito facile, pensa ancora
l’avvocato.
Ambulatorio medico della Worthington Tower
Cecilia Reyes era pronta a smontare e dedicarsi a un bagno rilassante
a casa, quando una dipendente di Linea X si è affacciata alla sua porta.
L'aveva vista solo una volta, in occasione della visita medica di routine al
momento dell'assunzione in amministrazione, e non le era rimasta impressa,
nonostante i capelli ricci color carota e le lentiggini. Quando la accoglie,
apre subito la sua cartella per rinfrescarsi la memoria. Il suo Indice di Massa
Corporea indica un leggero sovrappeso, ma non c'era bisogno di leggerlo sulla
sua scheda.
Come dipendente della Fondazione, Diana Vickers ha diritto ad assistenza medica
gratuita. Non è chiaro se in questo rientra la richiesta che sta rivolgendo
alla dottoressa:
-Lei è un'esperta di medicina mutante, vero?- ha subito chiesto alla dr.ssa
Reyes, dopo i convenevoli.
-Se così si può dire... ne so più di altri, sì. Perché?-
-Voglio che mi analizzi da capo a piedi. Kurt Wagner perde il suo potere
mutante quando è in mia compagnia...e io voglio sapere perché.
Worthington
Tower. Ufficio di Warren Worthington III.
Jean Grey entra nell’ufficio del C.E.O. delle Worthington Industries
senza farsi annunciare, e con un’espressione strana in volto si rivolge
all’amico, compagno di squadra e amante:
-Indovina cos’è successo?-
-Non lo so, ma scommetto che stai per dirmelo.- è la risposta del
mutante alato.
-Il Governo Francese ha inviato una formale protesta al nostro per
l’intervento di alcuni X-Men su suolo francese senza autorizzazione l’altro
giorno.-[2]
-Cosa? Noi salviamo una vita e loro ci ripagano così?-
-E non è tutto: quei bulli che abbiamo fermato in Francia minacciano
di farci causa per eccesso di violenza nell’arresto o qualcosa di simile.-
-Roba da non credersi. Perché queste cose non capitano mai ai
Vendicatori?-
-Forse capitano e non lo sappiamo, o forse il fatto che siano
affiliati all’ONU li mette al riparo da certe questioni.-
-Dì pure che sono più popolari di noi. Quanto è seria la cosa?-
-Per quel che riguarda la protesta francese, il Dipartimento di Stato
si limiterà a prenderne nota e archiviarla. I soliti giochi diplomatici. Quanto
alla minaccia di quei teppisti, nessun giudice francese o americano la prenderà
in considerazione dopo aver visto il referto medico di quel povero ragazzo che
abbiamo aiutato.-
-Sei grandiosa, Jean, sapevo che eri la persona adatta per gestire la
Fondazione.-
-Grazie, Warren. C’è un’altra questione: ti ricordi di mio cognato
Paul?-
-Ma certo. Non ha un qualche lavoro governativo nella Capitale di
Stato?-
-Vice Procuratore Generale addetto alla Divisione Diritti Civili. I
suoi capi lo hanno mandato qui ad indagare sulla morte di quel ragazzo mutante
ucciso da un poliziotto la settimana scorsa.-
-Ricordo quella brutta faccenda. Il poliziotto ha detto che temeva che
il ragazzo stesse per aggredirlo, poi è saltato fuori che aveva poteri
pirotecnici come Jubilee. Probabilmente era solo spaventato. Il fatto che il
Procuratore Generale di Stato abbia deciso di inviare qui tuo cognato significa
che teme che le autorità locali non siano in grado di trattare il caso in modo
imparziale?-
-Paul non l’ha detto, ma era implicito, direi.-.
-Beh… gli auguro buona fortuna. Dovrà barcamenarsi tra poliziotti e
procuratori ostili, amici dei mutanti e loro nemici. Non sarà facile per lui.-
-Se lo tenessimo discretamente d’occhio..?-
-Si può fare. Ora ascolta, Jean, sono contento che tu sia qui perché
volevo parlarti di una cosa.-
-Anche senza telepatia posso immaginare di cosa.- replica Jean con
un’espressione indefinibile in viso: timore ma anche sollievo?
Da parte sua, Warren mostra un’insolita determinazione mentre dice:
-Sono stanco di usare sotterfugi con i miei amici e compagni. Se siamo
davvero convinti di quello che c’è tra noi, allora dobbiamo uscire allo
scoperto.-
-Sono d’accordo.- risponde Jean.
-Cosa?-
-Ho detto che sono d’accordo, perché sei così sorpreso? Credevi
davvero che mi vergognassi di noi due?-
-Jean io…-
-Baciami, stupido.-
E Warren non se lo fa ripetere due volte.
St. Frances Xavier Cabrini Church. Roosevelt
Island, Manhattan.
Per un newyorkese, la vista di un eroe in costume è ormai pane
quotidiano, gli occhi sono assuefatti. Paradossalmente, risalta più
l'abbigliamento di un palese mutante come Kurt Wagner, abbigliato con la tunica
bianca da “chierichetto”. Tecnicamente sarebbe un accolito, anche se visti i brutti ricordi che quella parola evoca
in un X-Man come Nightcrawler, quest’ultimo preferisce assestarsi su un più
generico e neutro «ministrante».[3] In
quanto tale, consumato il rito della transustanziazione, sta aiutando il prete,
padre Polycarp, a distribuire le ostie ai fedeli. Gli dà una mano
nell'onorevole compito non solo perché fa parte della sua formazione verso il
sacerdozio, ma perché ce n'è bisogno. Nel corso delle settimane questa
parrocchia è diventata un punto di riferimento per tutti i cattolici più
alternativi o problematici dell'intera città: mutanti, omosessuali,
transessuali, clandestini e chi più ne ha, più ne metta, facendo sbuffare i
membri più conservatori dell’establishment cattolico cittadino.
Tutto per merito del servizio che il tedesco sta prestando.
Alla fine della Comunione, Kurt si sta occupando di pulire e riporre i vasi sacri, quando rumori crescenti fanno breccia dall'esterno dell'edificio e distraggono buona parte dei fedeli. Polycarp sta per proseguire e concludere la messa, quando una fedele curiosa, in fondo alla navata, si preoccupa di aprire il portone principale per controllare cosa stia succedendo. Ed è come rompere gli argini di un fiume in piena.
La chiesa è circondata da manifestanti.
-Ma che succede..?-
-Chi vi ha autorizzati!?-
Sebbene il buon senso e il decoro gli impedirebbero di usare i suoi poteri durante una cerimonia sacra, gli sviluppi fanno cadere gli scrupoli di Wagner che si teletrasporta prontamente sulla soglia del tempio. Da lì, riesce a leggere striscioni e cartelli del gruppo di manifestanti... e avrebbe preferito rimanere all'oscuro.
Si proclamano Amici dell'Umanità
e i messaggi sembrano puntati tutti verso di lui.
«Via gli abomini dai luoghi sacri», «Non ci facciamo predicare da un demonio»
«L'Anticristo è in questa chiesa», alcuni dei quali corredati da sue
fotografie.
-Chiunque voi siate, state
interrompendo una funzione religiosa, è un reato- improvvisa, preda della
confusione. Gli era arrivata voce di lamentele riguardo il suo percorso
spirituale, ma il Vescovo lo aveva costantemente rassicurato al riguardo.
Probabilmente aveva sottovalutato il problema.
-Finite pure la vostra messinscena... vi aspetteremo all'uscita!-
-Non c'è niente di sacro in quello che state facendo!-
-State insozzando un tempio di Dio!-
sono alcune delle ingiurie che arrivano al suo indirizzo, il tutto corredato da
una serie caotica di «Mostro!» e «Sporco mutante!».
-Chiamo la polizia-dice risoluto padre Polycarp, nel frattempo arrivato alle
soglie della chiesa.
-Non ce n'è bisogno, padre, ci occupiamo noi di questi razzisti di m###a- si fa
avanti un mutante dotato di sei braccia, scrocchiandosi l'una con l'altra le
dita di altrettante mani.
-No, fermo, non dobbiamo- prova a dire Nightcrawler, invano, mentre il primo
pugno è assestato e scoppia lo scontro tra parrocchiani e manifestanti.
-Oh, Gesù... - arretra spaventato
il prete.
-Padre, mi dia il telefono, subito!- ordina il mutante, con inusuale autorità
verso il suo padre spirituale -Devo chiamare Linea X!-
In una cittadina di provincia della Mongolia Interna, Repubblica
Popolare Cinese
Shi Kang Hui era tranquillo prima di ricevere la visita dell'uomo
bianco. Allevava da sempre i suoi cammelli della Battriana e non dava fastidio
a nessuno.
In realtà, la vera serenità e la vera felicità non gli sono mai appartenute. Ha
sempre sentito un vuoto dentro di sé, che niente è riuscito a colmare da che
ricordi, e che compensa dedicandosi anima e corpo al suo lavoro e ai suoi
animali, come i suoi genitori gli hanno trasmesso.
Lo sconosciuto ha rappresentato il primo vero scossone della sua vita, dopo la
nascita dei suoi figli.
È comparso come Hagrid compare a casa degli zii di Harry Potter, parlando di
mutanti, degli X-Men e di Charles Xavier - tutte cose di cui ha sentito a
malapena parlare nei notiziari. E vuole coinvolgerlo in qualcosa che non
capisce ma che, istintivamente, lo affascina.
-Io... non posso essere quello che dice, io sono solo una persona qualunque...
e poi non posso lasciare la mia famiglia...- lamenta, dopo aver sentito ciò che
l'uomo bianco ha da dirgli.
-Tu sei quello che io dico che tu sia. E questo colloquio è stata solo una
forma di cortesia, che mi avrebbe evitato di usare le maniere forti. Tu verrai
con me e mi servirai, volente o nolente.-
La paura paralizza Shi Kang Hui, che non ha nemmeno la forza di alzarsi e
scappare via.
St. Frances Xavier Cabrini Church. Roosevelt
Island, Manhattan.
Una chiesa è un posto dove è raro essere testimoni di uno scontro che coinvolge dei supereroi e in questo, come in altri casi di battaglia in uno spazio ristretto ed affollato, una delle prime preoccupazioni è allontanare gli innocenti. Nightcrawler non ha trovato migliore strategia per riuscirci che attirare su di sé l’attenzione del nemico. Con una serie di scomparse e riapparizioni a sorpresa riesce a confondere gli avversari permettendo alla maggior parte dei fedeli non violenti di fuggire.
Alla maggior parte, non a tutti: quelli che si trovavano nella zona vicina all’altare sono ora sotto la mira dei fanatici e ci sono anche alcuni bambini tra di loro.
Kurt Wagner sa di non poter far molto da solo, ma non può certo stare a guardare in attesa che i suoi amici X-Men rispondano alla sua chiamata d’aiuto. Si teleporta in mezzo al gruppetto di Amici dell’Umanità e ne colpisce un paio.
Forse perché è stanco o sorpreso, ma non si accorge di uno degli avversari che lo colpisce alla nuca con il calcio di un fucile. E ciò rappresenta un'orrenda conferma: alcuni manifestanti sono pesantemente armati.
Mentre cade in ginocchio ode il probabile capo del commando rivolgersi ai pochi fedeli rimasti, raccolti accanto al prete:
-Traditori della Specie... avete permesso a questo abominio mutante di insozzare con la sua presenza una cerimonia sacra nella Casa di Dio, ora dovete pagare anche voi.-
-Ma perché voi fanatici avete tutti lo stesso limitato vocabolario pieno di idiozie? Me lo chiedo da sempre.-
A parlare è stato Havok, fiancheggiato da Husk, Gambit, Alfiere e l’Uomo Ghiaccio.
-Gli X-Men!- esclama il loro avversario.
-Ma che bravi, ci hanno riconosciuto.- commenta l’Uomo Ghiaccio, poi si rivolge a Havok -Li posso pestare, capo?-
Gli Amici dell’Umanità non si fanno prendere dal panico e puntano contro gli X-Men dei fucili speciali ad energia.
A quel punto Havok sogghigna:
-Fermateli a ogni costo!- ordina.
Per loro sfortuna il primo ad essere colpito è Alfiere che assorbe i colpi e li rimanda al mittente.
-Da quando questi balordi hanno armi ultratecnologiche?- chiede Havok.-Mi sarei aspettato tutto questo dai Purificatori.-
-Non lo so.- replica l’Uomo Ghiaccio imprigionando alcuni degli avversari in blocchi di ghiaccio –E al momento non m’impor…-
Una scarica lo prende alle spalle facendolo cadere.
-Bobby!- urla Husk, senza risposta, perché Robert Drake giace esanime tra due panche voltate per aria.
Infuriata e in forma metallica la ragazza scatta in mezzo ai nemici mentre i loro colpi rimbalzano su di lei, come se fosse la controparte femminile di Colosso. Non potrà ignorare a lungo i contraccolpi e il calore che colpiscono il suo derma corazzato ma al momento non le interessa.
La storia si ripete: se Gambit o
Havok potessero impiegare appieno i loro poteri, lo scontro si concluderebbe in
una manciata di secondi... ma con danni collaterali incalcolabili e
inesigibili. Come Lucas e Paige, sono costretti a lavorare sulla difensiva,
forti del fatto che il loro controllo sull'energia minimizza o annulla gli
effetti dei fucili energetici.
-La parola d'ordine è: disarmare- improvvisa una tattica Havok. Il leader
stesso punta un indice contro le armi più vicine e, con mirati piccoli raggi al
plasma, le liquefa o le fa esplodere. Gli altri si limitano ad attaccare in un
corpo a corpo finalizzato a dare seguito all'ordine. I colpi energetici a
distanza ravvicinata, però, sono poco gestibili.
Husk viene scagliata via da uno sparo ravvicinato. Gambit risponde con lampi di
energia cinetica che fanno sfrigolare l'aria nel contrasto con i fucili degli
Amici dell'Umanità.
E' Alfiere a fare la differenza, perlopiù sostanzialmente immune a ogni colpo e
in grado di restituirlo al mittente. Non appena la consapevolezza si diffonde
tra i terroristi, tutti lo lasciano perdere.
Nonostante gli intoppi, lo scontro è impari e la battaglia è agli sgoccioli, quando Gambit punta lo sguardo su uno sgherro particolarmente placido e corpulento, disarmato, che si sta avvicinando con calma sospetta al gruppo di fedeli più sanguigni che imperterriti hanno dato fuoco alle polveri e preso parte alle colluttazioni nelle retrovie. Usando il bastone come leva, l'ex ladro salta in sua direzione... e mentre sta per atterrargli addosso, vede con orrore ciò che nasconde sotto il giubbotto e ciò che sta per fare, preso dal panico.
-Ha una bomba!- lancia l'allarme Remy LeBeau.
L'attentatore sta premendo il pulsante. Non ci sono altre informazioni e, se ci fossero, non ci sarebbe il tempo di valutarle. E' una questione di un secondo e non si può rischiare.
Se solo Robert Drake non fosse
privo di coscienza, con un gesto potrebbe congelare il pericolo.
Alfiere si lancia contro l'attentatore: il suo chiaro obiettivo è contenere
l'eventuale energia dell'esplosione con il proprio corpo. Ma potrebbe non
essere sufficiente: un versante rimarrebbe comunque scoperto e i limiti dei
poteri di Lucas non sono noti.
Kurt Wagner sa di essere stato il fattore scatenante di questa situazione
incresciosa. Per questo non ha dubbi nel rischiare in prima persona per salvare
il salvabile.
Con un pensiero, si teletrasporta accanto al terrorista e, paradossalmente, lo
abbraccia, per poi scomparire in uno sbuffo di zolfo.
-Kurt!!!- urla Gambit, in un modo scomposto che di solito non gli si
attribuirebbe. La paura di perdere un amico di così lunga data, per di più per
salvare lui, fa cadere qualsiasi maschera.
Un brivido percorre la schiena di tutti gli X-Men quando l'eco di un'esplosione
rimbomba tra le mura della chiesa e fa tremare i suoi vetri. Non è chiaro da
dove provenga il suono, se non che sia nelle vicinanze.
Non c'è il tempo di commentare l'accaduto perché un secondo più tardi un nuovo lampo fa ricomparire Nightcrawler sotto la volta della chiesa. Non è un normale teletrasporto, perché nell'istante stesso in cui appare, Wagner viene sbalzato via da una forza invisibile.
Quella dall'esplosione da cui sfuggiva.
-Kurt!- grida per tutti
Arcangelo, sbattendo le ali in direzione dell'altare, dove il compagno è stato
sballottolato ed è rovinato al suolo con un'inaspettata capriola ad attutire
l'impatto.
-Sto...sto bene...cough- mente, tra
un colpo di tosse e l'altro.
Pochi minuti dopo la polizia e i
paramedici sono arrivati per tutti i rilievi del caso e per i soccorsi. Tra i
vari interventi, la schiena ustionata dell'Uomo Ghiaccio sta venendo medicata,
ma con i suoi poteri non rappresenterà un problema a lungo.
-Se non mi avessi fatto capire che sei già impegnato, inizierei a pensare
che accampi scuse per vedermi- sdrammatizza il Tenente Jones con Warren.
-Non scherziamo, Charlotte- la ferma scosso il suo ex ragazzo -Quanti sono i
feriti? Ci sono morti?
-Molti feriti, almeno venti, da ambo i fronti, di cui un paio tra la vita e la
morte. E un morto tra i manifestanti, di cui spero non dovrà rispondere nessuno
di voi.
-Tenente, confermo che dai primi
rilievi pare una bomba allo zolfo- interviene con tutt'altro discorso un agente
della Scientifica, proveniente dal luogo della detonazione.
-Volevano far ricadere la colpa su di me, in qualche modo- dice Nightcrawler,
che cerca di nascondere un tremolio che lo pervade tutto. Non vuole chiedere in
quanti pezzi è stato ritrovato l'attentatore. Con maggiore lucidità e
concentrazione avrebbe potuto teletrasportarsi con il solo esplosivo e
salvarlo...
-Le bombe allo zolfo si possono produrre artigianalmente, purtroppo si trovano
online i video tutorial per farle- spiega l'agente.
-Internet non giustifica i fucili al plasma, a meno che non li vendano per
corrispondenza. ma ci sta Dobbiamo scoprire chi c'è dietro e dove si siano
procurati certe armi.- dice risoluto Havok, ansioso di riprendere le redini
della situazione. Non ha ancora avuto modo di dare la sua impronta alla squadra
e il disastro è stato evitato per un soffio.
-Lasciate a noi le indagini.- lo rimprovera Charlotte Jones.
-Allora siamo a cavallo...- lamenta Nightcrawler, sfiorando l'oltraggio a un
pubblico ufficiale.
Charlotte lo guarda storto.
-Non ti fidi della Polizia di New York?- chiede.
-Non… non mi sembra che né voi né i Federali abbiate avuto molto successo contro questi terroristi bigotti in questi anni.- ribatte Kurt.
-Non posso dargli torto.- aggiunge Bobby Drake.
-Risolveremo tutto questo, Kurt,
te lo prometto.- lo rassicura Alex, allontanandolo con un gesto discreto della
mano sulla spalla- Poi potremo parlare del tuo percorso spirituale?-
-Va bene, ma non ora- lo liquida l'interpellato, con il capo chino.
Hotel Sol del Mar, Isola di Santa
Providencia, Mar dei Caraibi.
L’uomo dai capelli biondo cenere e baffi ben curati, che indossa un completo color panna ed è seduto in una comoda poltrona, guarda l’altro uomo: alto e robusto dai capelli castano-rossicci e vivaci occhi azzurri che si sta asciugando dopo una nuotata e gli dice:
-La prima fase del piano ha funzionato, Creed, è andata esattamente come aveva previsto.-
Graydon Creed sogghigna e replica:
-I miei piani sono sempre accurati, mio caro Trask, e sapevo che il mio detestabile fratellastro avrebbe reagito come ha fatto. Non mi ha deluso. Ora possiamo passare alla fase due ma prima…-
-Prima…?-
-Prima porteremo qui il terzo membro del nostro triumvirato: il Reverendo Willis Stryker.-
Cathedral Seminary House of Formation,
Queens, la stessa sera.
Kurt Wagner rientra nella sua stanza, chiude la porta alle sue spalle
e appende il cappotto a un attaccapanni. Le regole del seminario gli suggeriscono
caldamente di non teleportarsi a suo piacimento nel suo alloggio, per rispetto
dei suoi colleghi e del personale, così deve annunciarsi ogni volta in
portineria.
Pienamente assorto nei suoi angoscianti pensieri, si distende sul
letto e chiude gli occhi, nella vana speranza di non rievocare tutti i problemi
degli ultimi giorni. Vorrebbe solo smettere di pensare per un po', resettare un
cervello in piena confusione.
La suoneria dell'arrivo di un messaggio sul suo smartphone lo riporta
con i piedi per terra, nel bene e nel male. Un numero non presente nella sua
rubrica gli sta mandando un video su Whatsapp. Quando lo apre, gli viene
istintivo dire ad alta voce:
-Mutter Gottes...-
Nel video c'è sua madre, Raven Darkholme, nota ai più come Mystica. Non sa come
si sia procurata il suo numero privato, né se sia stata lei a inviarlo, essendo
una terrorista ricercata in mezzo mondo, o se qualcuno l'ha ripresa. I primi
fotogrammi la mostrano ferita, tumefatta e sporca di sangue. Non che l'aspetto
conti nulla, per una mutaforma come lei.
<<Kurt, figlio mio... aiutami... mi ammazzeranno, solo tu puoi
salvarmi in tempo... ti ho mandato la mia posizione... salvami, in nome di
tutto ciò che è sacro..!>> recita la donna, con voce rantolante, avvolta
nel buio di una location non identificabile.
In preda alla confusione, Nightcrawler verifica che sua madre abbia mandato le
coordinate della sua posizione per raggiungerla. Ma perché avrebbe dovuto
farlo? Perché chiedere aiuto proprio a lui? E perché lui dovrebbe farlo? L'unico
motivo sarebbe per assicurarla alla giustizia. Ammesso che la trovi all'altro
capo. Perché appigliarsi a lui, anche se fosse davvero disperata?
D'altro canto, se ci fosse la possibilità che abbia davvero pensato a
suo figlio in un momento di estrema crisi, Wagner non potrebbe mai perdonarsi
di aver abbandonato la sua genitrice, per quanto i loro legami affettivi siano
inesistenti; non sarebbe degno come uomo, come figlio e come cristiano.
Con scatti felini, Kurt recupera il suo costume dal doppio fondo di un
cassetto. Mentre lo infila, armeggia ancora con Whatsapp, inoltrando nel gruppo
privato "Linea X" la posizione di Mystica e lasciando un messaggio
vocale:
-Ragazzi, sto andando in questa posizione, potrebbe essere una trappola di
Mystica. Se non avete mie notizie entro un'ora, venite a cercarmi.-
Lascia cadere sul letto il cellulare, ancora intento a processare il messaggio,
e si concentra per teletrasportarsi alle coordinate previste, come ha imparato
a fare.
Quando ricompare in un corridoio, viene accolto dal rumore assordante di un
allarme.
Nel
prossimo episodio di "Nightcrawler e i suoi fantastici amici Gli
Incredibili X-Men":
In che cos'altro si è cacciato Kurt Wagner
stavolta?
Note
Il titolo è un forzato ribaltamento della
classica storia di Chris Claremont Dio
ama, l'uomo uccide, che affrontava in modo molto più alto alcuni temi
affrontati in questa storia. La storpiatura si giustifica in parte con le
travagliate storie d'amore di Nightcrawler e degli altri X-Men, da un lato, e i
problemi che causa e il sangue che sparge il fondamentalismo religioso,
dall'altro.
Mickey & Carlo